Cosa comporta avere i piedi piatti

Nei pazienti che presentano il piede piatto si verifica la riduzione dell’arco plantare e il conseguente aumento della superficie di appoggio della pianta del piede

. É un problema alquanto comune in cui possiamo osservare la riduzione dell’arco plantare longitudinale e quando il paziente è in posizione eretta, il lato interno del piede è a contatto con il suolo. Avremo quindi la valgo pronazione del retropiede seguito dalla rotazione esterna dell’avampiede con il sollevamento del primo metatarso.
Le malformazioni dei piedi piatti possono essere sia congenite che acquisite. Possono essere congenite se derivanti da malformazioni dei tessuti molli (legamenti e muscoli) o da malformazioni scheletriche; possono essere invece acquisite se derivano da traumi, da obesità tali che il peso non riesce ad essere sostenuto dalle strutture muscolo-legamentose, da distrofie, da patologie a carico di anche o ginocchio, da paralisi ecc.
Vi sono comunque vari gradi di piede piatto, da quelli leggeri a quelli gravi, da quelli asintomatici a quelli più dolorosi e severi che necessitano l’intervento chirurgico, che è necessario solo nel 3% dei casi.
Alcune volte il piede piatto se non trattato può diventare molto doloroso e nei casi gravi può creare alterazioni a livello posturale.
Nei primi passi del bambino la tendenza ad avere piedi piatti è assolutamente normale e tenderà a scomparire fisiologicamente con lo sviluppo del piede entro i 4-5 anni di età.
Cosa possono fare i genitori per valutare un corretto sviluppo del piede?
Una prima valutazione può essere fatta tranquillamente in casa verificando ad esempio il consumo eccessivo delle scarpe internamente nella parte posteriore dovuta alla deviazione verso l’interno del tallone oppure osservando se il piede del bambino, quando cammina scalzo per esempio, presenta un appiattimento della volta plantare. E’ consigliabile se questi atteggiamenti si presentano ancora dopo i 5 anni di età rivolgersi ad uno specialista per una valutazione posturale meglio se globale per evidenziare eventuali alterazioni della colonna , ginocchio valgo, ecc.
Come può essere d’aiuto l’osteopatia?
Compito dell’osteopata sarà quello di valutare e trattare sia l’aspetto più locale legato al piede sia quelli più generali collegati all’arto, alla distribuzione dei carichi che influiscono sul piede e alla postura.
Per quanto riguarda il trattamento locale bisognerà valutare e trattare tutte quelle che possono essere le tensioni a livello del piede, sia muscolo-scheletriche che ossee, che vanno ad influenzare la corretta distribuzione del carico a livello dell’arcata plantare. Spesso poi si osserva che il problema dei piedi piatti è legato strettamente a problemi di rotazione interna dell’arto, quindi il trattamento osteopatico andrà ad agire su caviglia, ginocchio, anca e bacino. Infine sarà importante un inquadramento globale posturale del paziente per migliorare la distribuzione dei carichi per evitare che si distribuiscano in maniera scorretta e squilibrata ai piedi.
Ci sono inoltre esercizi che un osteopata può consigliare, buone abitudini da portare avanti quotidianamente, come per esempio camminare a piedi nudi su erba o sabbia e in casa, cercare di afferrare oggetti con le dita dei piedi, camminare sui talloni tutto ciò per allenare la muscolatura della volta plantare.

Piacenza Kinetic S.R.L.
Via Atleti Azzurri D'Italia snc (PC)
C.F. / P.IVA: 01761440336
REA: PC-189343 

credits: Masterwebagency.com

Restiamo in Contatto

Centro Piacenza Kinetic:

IVia Atleti Azzurri D'Italia snc
29121 Piacenza (PC)

T0523650644